Nella penisola pugliese del Gargano, una zona di insuperabile bellezza paesaggistica e di borghi incantevoli, si trova uno dei centri religiosi più significativi d’Italia.
Qui, a San Giovanni Rotondo, il Santuario di Padre Pio attira ogni anno milioni di fedeli. San Pio, personaggio contemporaneo noto per la sua semplicità, la sua grande umiltà e la sua fede sconfinata, è ricordato dalle persone di fede di tutto il mondo.
È stato un punto di riferimento importante per un gran numero di persone. È qui, a San Giovanni Rotondo, cittadina montana del Gargano, che sempre più fedeli vengono a rendere omaggio alla memoria del Santo.
Uno degli emblemi del culto in Puglia è sicuramente il santuario di Padre Pio da Pietrelcina, famoso in tutto il mondo e al centro anche di polemiche per alcune opere realizzate che virano in conflitto con le parole di Padre Pio, ogni anno è meta di centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo.
La chiesa di San Pio da Pietrelcina, nota anche come Santuario di San Pio, è un luogo di culto cattolico di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
I Frati Minori Cappuccini della provincia di Foggia hanno commissionato la struttura, che è stata progettata da Renzo Piano e costruita da Pasquale Ciuffreda. L’opera è stata finanziata in gran parte dalle donazioni dei pellegrini.
San Pio, reso celebre e adorato in tutto il mondo, viene celebrato anche tramite la statua sommersa ad esso dedicato che molti visitatori, sub e fedeli da tutto il mondo, venerano e pregano una volta arrivati in Puglia.
La chiesa Antica
Nel 1540 i Frati Minori Cappuccini ricevettero per la prima volta un piccolo appezzamento di terreno con un mulino a paglia da Orazio Antonio Landi, un benefattore locale, a San Giovanni Rotondo. Una piccola croce, ancora presente sul sagrato della Chiesa Antica, testimonia la presenza dei Cappuccini fin da quell’anno. San Pio svolse la maggior parte del suo ministero sacerdotale nella Chiesa Antica.
Ogni giorno celebrava l’Eucaristia e amministrava i sacramenti, soprattutto la confessione. Lo faceva al mattino presto e amministrava i sacramenti. Poiché la confessione è un aspetto chiave del suo ministero, questo luogo è particolarmente significativo per tutta la sua opera nella Penisola del Gargano, a partire dal 2002, i pellegrini possono ricevere l’indulgenza plenaria.
Il Santuario di San Pio da Pietrelcina
La chiesa sorge sulla sommità del monte San Giovanni Rotondo ed è adiacente al preesistente santuario e convento dove il frate visse e dove le sue spoglie furono tumulate fino alla traslazione nella nuova chiesa in suo onore.
La forma di questa struttura ricorda un nautilus e la sua forma ricorda una spirale archimedea, il cui fulcro è al centro dell’aula liturgica, dove si trova l’altare. Oltre alla struttura della chiesa, sono stati costruiti un grande sagrato (al quale la chiesa è collegata da un’enorme vetrata) e un viale.
La più grande innovazione architettonica che questo progetto introduce è l’uso di materiali come la pietra di Apricena (che è l’unico materiale utilizzato nell’opera), oltre a essere un elemento strutturale durevole e un semplice elemento decorativo. Inoltre, in una zona a rischio sismico, è stato necessario uno staff di geologi per testare e sperimentare il materiale.
Il risultato è stato una struttura che, grazie a un’importante ricerca tecnologica, è in grado di resistere a forze sei volte superiori a quelle registrate in questa zona, nonostante sia realizzata con un materiale difficilmente malleabile.
L’esterno della Basilica di Padre Pio Pietrelcina
Nei pressi della chiesa è stata costruita un’area di 8.000 metri quadrati per accogliere i fedeli, questo sagrato triangolare è pavimentato con pietra di Apricena, un tipo di pietra che viene inclinata lentamente, come le sbarre di una gabbia.
Sul lato sud della chiesa si trovano il campanile, una croce monumentale in pietra e otto aquile, anch’esse in pietra, oltre alla vetrata della chiesa, a ovest sono presenti gli ulivi, che simboleggiano i 12 apostoli e i 12 profeti, e sul lato nord i bacini idrici, che rilasciano l’acqua al fonte battesimale ottagonale. Sul lato est dell’antico santuario, i visitatori possono entrare grazie alla apertura.
Per creare una basilica rispettosa dell’ambiente, nei pressi della costruzione sono stati piantati 2000 cipressi, 500 pini, 30 ulivi, 400 corbezzoli, 550 mirti, 23.000 lavande e 500.000 piante di edera. Per l’irrigazione viene utilizzato un sistema a goccia per evitare sprechi.
La copertura del Santuario di San Pio da Pietrelcina
Entrando nel sagrato, l’attenzione è subito catturata dal tetto in rame della chiesa, sormontato da una copertura in rame pre-ossidato di colore verde-rame (la sacrestia si trova sul lato corto della chiesa). La pendenza del tetto aumenta gradualmente fino a raggiungere il punto più alto della vetrata. Le travi in legno lamellare che sostengono la copertura sono tangenziali e radiali.
Il tavolato collega due file di tavole: La prima fila contiene la copertura in rame vera e propria, la seconda l’intonaco di colore beige tabacco che costituisce il soffitto. La struttura è sostenuta da archi interni collegati tra loro da staffe in acciaio.
Come visitare la cella di Padre Pio?
Vale la pena di fermarsi nella cella dove San Pio trascorse tutta la sua vita dopo il suo arrivo fino alla sua morte. È il luogo in cui il santo ha sofferto e pregato nei momenti più importanti della sua vita. È possibile vedere la cella attraverso il vetro e accedervi dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
La chiesa superiore alla Basilica di San Pio da Pietrelcina
La chiesa superiore è divisa in tre ambienti: l’aula liturgica, la cappella eucaristica e la sacrestia. La sacrestia, l’ultima stanza della chiesa superiore, si trova nella parte in cui il tetto è più basso, a simboleggiare il suo inizio. È molto grande.
Gli archi della Basilica
I 22 archi in bronzo all’interno della chiesa sono una novità assoluta nella storia della costruzione. Sono stati interamente realizzati in pietra di Apricena e precompressi con cavi inseriti. La malta utilizzata per collegare le pietre ha al suo interno fibre d’acciaio che assorbono l’energia in eccesso in caso di eventi sismici. In caso di eventi sismici, gli archi sono distribuiti a raggiera a partire dal centro della struttura, con due file di archi. La fila interna comprende tutti gli archi che condividono un pilastro centrale, mentre la fila esterna comprende quelli che sono sfalsati di 10° e che diminuiscono gradualmente di luce e altezza man mano che si avvicinano alla sacrestia. Sono disposti su due file: una fila interna, in cui tutti gli archi condividono il pilastro centrale, e una fila esterna.
Il peso della struttura si riduce gradualmente dalle basi alla chiave di volta, creando una sensazione di leggerezza.
Nella struttura sono stati utilizzati conci di 680x1100x2700 mm e 498x530x291 mm, rispettivamente per la base e la chiave di volta. L’arco più grande del mondo che utilizza la pietra come materiale portante è quello che collega il sagrato della chiesa, con una larghezza di 49,8 metri e un’altezza di 15,2 metri. Per evitare la naturale debolezza di un arco quando è sottoposto a forze perpendicolari al piano su cui giace, gli archi sono collegati ai loro piedi.
Per evitare che l’arco sia indebolito da forze perpendicolari al piano su cui giace, un muro di cemento armato collega i piedi più esterni degli archi esterni, mentre una membrana (in cemento armato) collega i piedi interni, visibile sopra il pilastro centrale.
Per il museo sono stati realizzati archi in pietra durevoli e i blocchi che li hanno formati hanno dovuto superare una serie di esami prima di essere utilizzati. Grazie alle tecnologie avanzate utilizzate nella produzione di marmo a Montignoso, i blocchi sono stati testati per verificare l’accuratezza della lavorazione. La tolleranza di errore nel taglio dei blocchi era di 3 millimetri o meno.
La tolleranza sulle superfici di contatto con altri blocchi era di 0,5 millimetri o meno. Per garantire una maggiore sicurezza, sono state effettuate prove a grandezza naturale per verificare la reale resistenza del materiale. La legislazione attuale non vieta l’utilizzo della pietra come materiale strutturale. Per questo motivo, l’architetto ha sfruttato la ricerca di Peter Rice sul potenziale della pietra come materiale.
L’aula liturgica della Basilica di San Pio
Questo disegno, che rispecchia il tetto nella forma e nella pendenza, è il risultato della continuità tra il sagrato e l’aula liturgica. Le navate dell’aula liturgica sono identiche a quelle del sagrato, per mantenere un collegamento tra gli ambienti interni ed esterni della chiesa. La modesta salita che porta all’altare centrale crea un disegno di sedute che ricorda i teatri greci.
Il punto focale, tuttavia, è leggermente rialzato da una serie di scale. È stata prestata molta attenzione all’illuminazione della chiesa per mantenere una costante penombra, che incoraggia la concentrazione dei fedeli, mentre fasci di luce brillano sull’altare (realizzato dall’artista Arnaldo Pomodoro).
La cappella del Santissimo all’interno della Basilica
La cappella del Santissimo Sacramento è immediatamente adiacente all’aula liturgica. È ricavata da un unico masso di pietra lavica vulcanica di 40 quintali con piastrelle d’argento eucaristiche e presenta un tabernacolo di Floriano Bodini.
Il tabernacolo eucaristico è stato ricavato da un unico masso di pietra lavica vulcanica di 40 quintali con formelle d’argento eucaristiche.
Si apre facendo scorrere lateralmente due pannelli laterali invece di spingere due porte. Poiché l’Eucaristia è al centro della struttura, i due bracci laterali appaiono come una croce, facendo apparire la struttura come una croce. La cappella può essere oscurata da una tenda che può essere tirata attraverso la finestra.
Il pilastro centrale
Come base per il pilastro viene utilizzato un plinto di 26 metri di diametro e 6 metri di profondità. Per realizzare il plinto, che ha un diametro di 26 metri e una profondità di 6 metri, sono state necessarie condizioni meteorologiche particolari. L’11 febbraio 1998 è stata la data di inizio della costruzione del pilastro centrale.
Per il getto è stata creata una speciale miscela di calcestruzzo per evitare che si producessero temperature eccessive al momento dell’indurimento e della maturazione per evitare la fessurazione del calcestruzzo. Il 14 febbraio il clima è diventato particolarmente mite ed è rimasto tale fino al completamento del getto, avvenuto 74 ore dopo.
Santuario di San Pio da Pietrelcina orari
Questi sono gli orari indicativi di tutte le Chiese, opere e basiliche che possiamo trovare a Pietrelcina.
APERTURA/CHIUSURA DELLA CHIESA SANTA MARIA DELLE GRAZIE
dalle ore 6,00 alle ore 22,00
CRIPTA SANTA MARIA DELLE GRAZIE + PERCORSI (CELLA – CROCIFISSO)*
dalle ore 7,00 alle ore 19,00
PIAZZALE CHIESA SAN PIO (CANCELLI DI INGRESSO)
dalle ore 6,00 alle ore 22,30
CHIESA SAN PIO DA PIETRELCINA + MOSAICI + CHIESA INFERIORE
dalle ore 7,00 alle ore 19,00
BAGNI VIA SANT’AGOSTINO
dalle ore 7,00 alle ore 19,00
SALA DEL PELLEGRINO
Chiusa
BAGNI FOYER (CHIESA SAN PIO)
dalle ore 7,00 alle ore 19,00