Il canale del Ciolo

Il paesaggio del Canale del Ciolo è composto da veri e propri monumenti alla cultura contadina, sotto forma di villaggi di capanne litiche circondate da muretti a secco che si ergono in perfetto equilibrio su un promontorio proteso nel mare, dove la catena montuosa degli Acrocerauni sembra convergere con l’orizzonte nelle giornate più limpide.

I muretti illustrano la continua sfida dell’uomo con la natura, che ha cercato di coltivare e dissodare anche le aree in cui la natura era chiaramente dominante.

Lo studioso-viaggiatore Cosimo De Giorgi descrisse le asperità di queste regioni, che percorse attraverso strade rurali per scendere in valli e gole, arrampicandosi tra i massi delle colline adriatiche e la tipica vegetazione della Macchia mediterranea che ricopre l’altopiano, che paragonò alle gole di Castellaneta, nel Tarantino, “profonde e pittoresche”.

Per vedere le grotte Prazziche, che sono notevolmente rialzate rispetto al mare e si affacciano sull’enorme mare di Leuca, bisogna fare una ginnastica da scoiattolo”, scriveva[2].

Si tratta di un piccolo e pittoresco corso d’acqua chiamato Canale del Ciolo, noto anche come fiordo a causa delle ripide pareti rocciose. Sul fondo del canyon si trova una piccola spiaggia. Uno stretto sentiero scende direttamente dalla strada.

Di solito si arriva qui percorrendo il canale. L’autostrada principale segue il corso d’acqua. Si può arrivare qui seguendo lo stesso percorso. Forse non sapete che questo posto ha qualcosa di speciale, ma non vi sfuggirà il parcheggio.

Ci sono sempre persone che si fermano qui perché lo spettacolo è veramente esclusivo e ogni anno porta moltissime persone a visitare il canale del Ciolo, in tutte le stagioni, a tutte le ore.

Anche in bassa stagione, a metà settimana, percorrendo una strada costiera deserta, ho riconosciuto subito il Canale del Ciolo. C’erano poche auto, la gente camminava, scattava foto, si sporgeva dalla ringhiera del ponte. Il prossimo post fornirà la posizione dell’area di parcheggio alla foce del canale.

Da Punta Palascìa (vicino a Otranto) ai monti Acrocerauni e al profilo accidentato dell’isola di Othonoi (Phanò), il sentiero si snoda in un paesaggio magnifico, dove mare e terra si incontrano. Il Canalone del Ciolo, un’enorme scogliera tra terra e acqua, ha sempre offerto riparo e sicurezza a uomini e animali. Negli anni Sessanta, gli archeologi dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, insieme ad alcuni speleologi locali, hanno condotto qui indagini approfondite, ottenendo preziose informazioni sulla Preistoria del Salento.

Spiaggia di ponte Ciolo

La Baia del Ciolo è un località minuscola, ma se visitate il Salento per la prima volta, non potete non farci un salto. È una delle località che si possono raggiungere da Torre Vado o da Pescoluse in poco tempo in auto. I colori dell’acqua vanno dal blu al verde intenso e, soprattutto in estate, questa località è frequentata da temerari che amano tuffarsi da gocce molto alte. È un luogo suggestivo per le alte rocce che cadono direttamente in mare. Oltre al ponte, il paesaggio è mozzafiato.

L’approdo è il luogo più popolare per entrare in mare, poiché è possibile raggiungerlo direttamente dal ponte attraverso una breve scala e uno stretto sentiero. È possibile entrare in acqua dall’approdo attraverso una breve scalinata e un sentiero. Questo punto è sempre affollato.

Sul crinale del Ciolo si trovano diversi ristoranti, dove è possibile lanciarsi da qualsiasi altezza. Il Parco Naturale Regionale Otranto Santa-Maria di Leuca Bosco di Tricase protegge un grande ponte e diversi ristoranti perfettamente integrati nelle gole e nella macchia mediterranea. La primavera è il periodo in cui è possibile ammirare il maggior numero di piante e fiori, che offrono un bellissimo spettacolo.

Ponte sul Canale del Ciolo

Il ponte in cemento sul canale è stato realizzato in uno stile semplice e austero. A prima vista sembra attraente, in contrasto con l’austerità rocciosa del fiordo. Ha una forma minimalista, che enfatizza l’ampio spazio aperto dietro di esso. L’impressione iniziale è buona, ma quando mi sono calato nel canale (il canale, tra l’altro, è immediatamente visibile) ho subito notato che, mentre la passerella e la forma sono buone, le fondamenta della struttura portante nelle pareti rocciose del canale non sembrano più decenti.

Più scendevo, più vedevo e più non mi piaceva la quantità di cemento che le pareti del canale avrebbero dovuto coprire. A prescindere dai miei dubbi, il canale era bellissimo nelle foto. Una volta tornati alla nostra ricettiva base di Lecce, ho iniziato ad avere dei dubbi: forse sono stato troppo severo nel valutare il fiume Gazza quel giorno?

Sentiero dal Canale Ciolo alle Grotte Cipolliane

È quasi impossibile smettere di ammirare gli spettacolari panorami di Cipollini (il Sentiero dei Cipollini, dal nome del pittore, è un sentiero che si snoda lungo la costa rocciosa). Il sentiero parte dal parcheggio e si snoda lungo la costa rocciosa, impedendo di staccarsi dallo splendido scenario. Si può partire direttamente dal parcheggio, che si trova all’inizio del sentiero. Il sentiero è lungo meno di 2 km, e percorrerlo in entrambe le direzioni a passo d’uomo non dovrebbe richiedere più di due ore.