Alberobello, incantevole cittadina situata nel cuore della Puglia, è famosa in tutto il mondo per i suoi caratteristici trulli, unici esempi di architettura rurale che risalgono a tempi antichissimi. Queste particolari abitazioni, costruite in pietra calcarea senza l’uso di malta, creano un paesaggio fiabesco e affascinante, tanto da essere riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. In questo articolo, esploreremo la storia, le tradizioni e le curiosità legate ai trulli di Alberobello, guidandovi alla scoperta di uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di cultura del Sud Italia. Preparati a immergerti in un mondo di pietra e magia, dove passato e presente si incontrano tra le stradine acciottolate e le bianche mura di questi affascinanti edifici.
Il clima di Alberobello è di tipo mediterraneo, caratterizzato da estati calde e secche e inverni umidi e tempestosi. Le precipitazioni annuali sono generalmente scarse, ma i mesi invernali registrano piogge significative. Luglio è il mese più secco e caldo, con una temperatura massima media di 29°C, mentre gennaio è il mese più freddo, con una temperatura media di 12°C. La temperatura media annuale si attesta sui 20°C. In determinate condizioni meteorologiche, è possibile che si verifichino nevicate con accumuli superiori a 15-20 cm.
Dove dormire ad Alberobello?
Ad Alberobello, l’offerta ricettiva è composta a grosso modo da appartamenti e b&b che si occupano di fornire alloggio ai visitatori della stupenda Alberobello.
Trulli Contento – Rooms & Apartments
Rifugio di Puglia – Trulli & Dimore
Dormire nei trulli ad Alberobello
Vediamo ora la nostra selezione delle migliori strutture per dormire all’interno di un trullo ad Alberobello, una delle vacanze tipiche di chi decide di soggiornare in questa città e proprio quella di soggiornare all’interno delle caratteristiche casette che compongono la vista su Alberobello.
Trulli della Masseria Staffone
Trullo di Giovannina Casa Vacanza
Storia di Alberobello
La storia di Alberobello affonda le sue radici nell’epoca preistorica, quando nella Valle d’Itria esistevano già insediamenti umani e si diffondevano le costruzioni a volta chiamate tholos, utilizzate per seppellire i defunti.
Tuttavia, i trulli più antichi presenti oggi ad Alberobello risalgono al XIV secolo. In questo periodo, la terra che sembrava ormai disabitata fu assegnata al primo Conte di Conversano da Roberto d’Angiò, principe di Taranto e poi Re di Napoli dal 1309 al 1343. Questo appezzamento di terra costituiva una ricompensa per i servigi resi dal conte durante le Crociate.
La zona fu quindi ripopolata, con interi insediamenti spostati dai feudi vicini, come quello di Noci. La costruzione dei trulli a secco, senza l’uso di malta, fu imposta ai nuovi coloni affinché le abitazioni potessero essere smantellate rapidamente. Questo metodo si rivelò efficace per evitare le tasse sui nuovi insediamenti imposte dal Regno di Napoli e fungeva da deterrente per eventuali proprietari ribelli. Tuttavia, molti storici concordano sul fatto che questa tecnica edilizia fosse principalmente dovuta alle condizioni geografiche del luogo, ricco di pietra calcarea, ideale per la costruzione dei trulli.
Un momento cruciale nella storia di Alberobello è la liberazione dal regime feudale degli Acquaviva d’Aragona, avvenuta il 27 maggio 1797. Con una popolazione che aveva raggiunto quasi tremila abitanti, il nucleo abitato chiese e ottenne il proprio riscatto, diventando finalmente una “città regia”. Casa D’Amore, datata 1797 e situata di fronte all’attuale sede del Comune, è la prima costruzione ufficialmente realizzata con l’uso di malta.
Questo edificio segna il passaggio netto da un borgo non riconosciuto a una città regia, simbolo dell’emancipazione di Alberobello dal dominio feudale.
Cosa fare ad Alberobello?
Vediamo ora cosa vedere e cosa fare ad Alberobello, cittadina ricca di emozioni e di punti da visitare durante le nostre vacanze in Puglia.
Casa d’Amore
Nel cuore di Alberobello, vicino al Comune, sorge la Casa d’Amore, la prima costruzione permanente della città. Nel 1797, questo edificio fu il primo ad essere costruito con l’uso della malta, a differenza dei trulli tradizionali costruiti a secco. Sul piano superiore della Casa d’Amore si trova un’epigrafe commemorativa che attesta la data di edificazione. Fu in quell’anno che Alberobello, allora un villaggio di trulli, ottenne il titolo di “città regia” dal re Ferdinando IV di Borbone, segnando l’affrancamento dal dominio feudale.
Casa D’Amore rappresenta un importante passaggio architettonico nella storia di Alberobello, simboleggiando il graduale cambiamento dai trulli alle abitazioni moderne. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il nome non ha origine romantica: Francesco D’Amore iniziò la costruzione di questa casa “in cotto” proprio mentre veniva eletto il primo sindaco di Alberobello il 22 giugno 1797.
La Foggia
Gli alberobellesi usano dire: “Giù alla Foggia” per indicare la zona che separa il Rione Monti, più esteso e commerciale, dall’Aia Piccola, l’area più autentica composta da circa 400 trulli. La Foggia, un tempo utilizzata per raccogliere l’acqua piovana, è ora un luogo ideale per passeggiate, con bar, ristoranti, gelaterie e negozi. È perfetta per le famiglie, offrendo ampi spazi per far giocare i bambini e una vista spettacolare dei trulli. Da qui, è possibile scegliere una delle cinque viuzze in salita e continuare la passeggiata nel Rione Monti, attraversando il magico mondo dei trulli fino alla Chiesa di S. Antonio, l’unica chiesa a trullo del mondo.
La Leggenda dei Trulli Siamesi
Una storia affascinante si racconta tra i trulli ogni volta che un turista si ferma davanti ai Trulli Siamesi, situati lungo la scalinata di Via Monte Nero. Questa leggenda narra la storia di due fratelli nel 1400 che si innamorarono della stessa donna, promessa al maggiore ma innamorata del minore. I trulli siamesi, con due ingressi affacciati su strade diverse, sono una costruzione unica. Originariamente, le stanze erano comunicanti tramite una porta. Questa vicenda di amore e rivalità ha dato origine a una delle strutture più originali del mondo.
La Chiesa a Trullo di S. Antonio
La Chiesa di S. Antonio da Padova, inaugurata nel 1927, è un luogo di devozione unico e imperdibile per i visitatori. Si raggiunge passeggiando tra i trulli del Rione Monti. All’interno, un grande affresco dietro l’altare cattura subito l’attenzione. L’affresco, noto come Albero della Salvezza, rappresenta un gigantesco albero il cui tronco è il crocifisso di Gesù, con i volti dei santi sui rami e la Madonna e l’apostolo Giovanni ai piedi. Sant’Antonio e San Francesco sono raffigurati sulla sinistra, mentre San Cosma e San Damiano sulla destra, con Adamo ed Eva inginocchiati ai piedi dell’albero. Curiosità: la chiesa fu costruita in soli 14 mesi.
Il Rione Aia Piccola
Il Rione Aia Piccola è il nucleo abitativo più antico e autentico di Alberobello, noto per essere l’antica aia contadina del paese. Il nome rievoca l’usanza di battere il grano in piazza, ed è chiamato “piccola” per distinguerla dalla vicina “piazza delle Erbe”. Questo borgo è composto interamente da trulli e privo di esercizi commerciali, offrendo un’atmosfera di lentezza e semplicità. Una passeggiata tra le viuzze dell’Aia Piccola è come fare un tuffo nel passato. Durante il periodo natalizio, l’area diventa ancora più suggestiva con il Presepe Vivente.
Passeggiare sul Corso fino alla Chiesa dei SS. Medici
La passeggiata su Corso Vittorio Emanuele è un rito per gli alberobellesi, specialmente la domenica mattina. Da Piazza del Popolo alla chiesa dei SS. Medici, è un’occasione per incontrare amici e ammirare la facciata neoclassica della chiesa, risalente al 1885. La Basilica Minore dei Santi Cosma e Damiano è una tappa d’obbligo, con attestazioni devozionali che risalgono alla seconda metà del Seicento. Durante la festa patronale, i pellegrini percorrono chilometri a piedi per venerare i Santi.
Ammirare lo Skyline dei Trulli dal Belvedere
L’orizzonte di Alberobello è unico al mondo, con i suoi coni e pinnacoli che svettano nel cielo. Pierpaolo Pasolini ne rimase affascinato, descrivendolo come un paesaggio magico. Per ammirare questo spettacolo, il Belvedere adiacente alla Chiesetta di Santa Lucia, in Piazza GianGirolamo II D’Acquaviva D’Aragona, offre una vista panoramica indimenticabile.
Il Rione Monti
Il Rione Monti è la zona più conosciuta di Alberobello, con circa 1000 trulli disposti lungo stradine parallele in salita, che portano alla chiesa a trullo. Questa zona è più commerciale rispetto all’Aia Piccola, con numerosi laboratori artigianali che mostrano la lavorazione della pietra e il ricamo dei canovacci tradizionali. I souvenir più popolari di Alberobello si trovano proprio qui.
Trullo Sovrano
Il Trullo Sovrano è il trullo più grande del nucleo urbano e uno dei primi ad essere costruito con la malta. Unico nel suo genere, presenta due piani divisi da una scala in muratura. La parte originaria risale agli inizi del 1600, mentre la parte restante fu costruita nel 1700 per la famiglia del sacerdote Cataldo Perta. Oggi, il Trullo Sovrano è una casa museo che mostra come si svolgeva la vita di una volta ad Alberobello.
Dormire e Mangiare in un Trullo
Per concludere l’esperienza ad Alberobello, nulla è meglio che dormire e mangiare in un trullo. Il Trulli Holiday, l’unico albergo diffuso in trulli, offre soggiorni indimenticabili. Le possibilità di soggiorno variano dalle romantiche suite con vasca idromassaggio esterna ai trulli attrezzati per famiglie. Aprire gli occhi all’interno di un trullo, ammirare le pietre posizionate con maestria, e gustare la cucina tradizionale nella sala in pietra viva è un’esperienza unica.
Cosa vedere in un giorno ad Alberobello?
Alberobello, celebre per le sue caratteristiche abitazioni chiamate trulli, è entrata nel 1996 a far parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Questi unici edifici, costruiti in pietra calcarea senza l’uso di malta, furono originariamente edificati per essere facilmente smantellati e non pagare le tasse sui nuovi insediamenti. Con i loro tetti a cupola e le forme rotonde, i trulli hanno resistito fino ai giorni nostri, offrendo un paesaggio unico e affascinante.
Se è la tua prima volta ad Alberobello, ti consigliamo un tour guidato a piedi per apprezzare appieno le storie e le curiosità della città.
Itinerario di un Giorno ad Alberobello
Mattina
- Rione Monti: Iniziate il tour esplorando i trulli del Rione Monti. Fermatevi a fare colazione da Palmisano Cosmo.
- Museo del Territorio e Museo dell’Olio: Visitate Casa Pezzolla e il Museo dell’Olio.
- Casa D’Amore: Scoprite la prima casa costruita con l’uso della malta.
Pomeriggio
- Pranzo: Gustate piatti tipici pugliesi al Trullo dei Sapori.
- Basilica Minore: Ammirate la Basilica Minore e i suoi campanili.
- Trullo Sovrano: Visitate il Trullo Sovrano e godetevi gli eventi estivi.
- Belvedere di Santa Lucia: Scattate foto panoramiche dal belvedere.
- Chiesa di Sant’Antonio di Padova: Concludete la giornata visitando la chiesa con la cupola e il campanile a forma di trullo.
Come si chiamano gli abitanti di Alberobello?
Se siete alla ricerca di come si chiamano gli abitanti di Alberobello siete nel posto giusto, gli abitanti di Alberobello si chiamano alberobellesi.
Perché andare ad Alberobello?
Se vi recate ad Alberobello, in Puglia, ecco una guida rapida per visitare i trulli e vedere le attrazioni in un solo giorno, con la possibilità di vederli sia all’interno che all’esterno. I trulli sono disseminati in tutta la città, ma ci sono cinque punti che sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il Rione Monti è l’area di trulli più grande e più famosa, situata nella parte meridionale della città. Conta circa 1.000 coni. Il Rione Aia è poco distante, conta circa 400 coni ed è esclusivamente residenziale.
Il primo municipio fu la casa D’Amore, che fungeva da sede per il riconoscimento ufficiale della città. La Casa-Museo del Trullo Sovrano è una delle attrazioni più popolari della città. Ha due piani e ha più di 100 anni, esistono quindi moltissime attrazioni da vedere ad Alberobello che ci possono convincere a visitare questo stupendo paese.
Perché si chiama Alberobello?
Il motivo per cui Alberobello è conosciuta come la “foresta della guerra” è che nell’antichità la zona era ricoperta da una fitta vegetazione.
Lo storico e scrittore Pietro Gioia di Noci ipotizzò in passato che il nome di Alberobello derivasse da alboris belli, che significa “bosco dell’albero della guerra”, ma gli storici moderni non hanno fornito prove a sostegno di questa idea. Al contrario, il primo toponimo con cui è stata identificata la località è Silva Alborelli: secondo il diploma di investitura del 15 maggio 1481, che fu firmato dal re Ferrante d’Aragona, il fondatore del defunto conte di Conversano Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona al figlio Andrea Matteo, analfabeta.
Secondo questo documento, Silva Alborelli si trova nella nostra provincia di Terra di Bari. Il 22 giugno 1797, Alberobello fu dichiarato comune. Fu anche proposto di chiamare Ferrandina in onore del re Ferrante d’Aragona e Ferdinandina in onore del re Ferdinando IV di Borbone.
Quanto tempo ci vuole per vedere Alberobello?
Per visitare i punti salienti di Alberobello ci potreste impiegare circa due ore, ovviamente partendo convinti di vedere tutte le bellezze che ci offre Alberobello.
Noi abbiamo calcolato che una visita ad Alberobello dura all’incirca 2 ore, passando da Il Rione Aia Piccola (il quartiere più genuino e autentico) e il Rione Monti, dove si trova la maggiore concentrazione di trulli, sono i luoghi in cui si svolge la maggior del turismo ad Alberobello.Il clima di Alberobello è mediterraneo, con estati calde e secche e inverni tempestosi e umidi. Sebbene le precipitazioni siano scarse ogni anno, i mesi invernali sono caratterizzati da precipitazioni significative. Luglio è il mese più secco e caldo, con una temperatura massima media di 29°, mentre gennaio è il più freddo, con una temperatura media di 12°. La temperatura media annuale è di 20°C, ma in determinate condizioni meteorologiche possono verificarsi nevicate di oltre 15-20 cm.
Quanto costa dormire in un trullo?
I prezzi per soggiornare in un trullo variano da trullo a trullo, ma quelli meno costosi di solito costano circa 80 euro a notte in alta stagione, possiamo trovare anche trulli molto più costosi ma qui dipende molto dall’allestimento e dal servizio che è stato cucito attorno al trullo.
Quando visitare i trulli?
Alberobello è una meta ideale in primavera, a fine estate e all’inizio dell’autunno (settembre – ottobre). Anche l’autunno (ottobre) può essere un ottimo periodo per visitarla, perché in genere le giornate sono limpide. La fase centrale dell’estate (luglio e agosto) è un ottimo periodo per le vacanze, ma non è consigliabile viaggiare durante le giornate più calde.
A cosa servono i trulli?
Una volta non si costruivano oggetti per nulla, anche i trulli di Alberobello avevano una funziona molto importante, queste strutture erano utilizzate principalmente dai pastori come rifugi temporanei e dagli agricoltori come deposito di attrezzi e protezione da eventi atmosferici improvvisi.
Perché ci sono i simboli sui trulli?
I trulli di Alberobello sono una tappa obbligata per chi visita la Puglia. I trulli sono significativi per i simboli presenti sui loro coni. In passato, diverse famiglie convivevano come pagani e cristiani. I contadini usavano i simboli come segni propiziatori, magici e astrologici. Pregare la Trinità con un tridente rivolto verso il cielo. Ogni cupola dei trulli di Alberobello presenta una serie di simboli magici e propiziatori.
La quantità di simboli è impressionante, e ognuno ha una funzione e un significato distinti. Secondo alcuni studiosi, le torri in cima alle cupole sono state scelte dai costruttori come segno di distinzione del loro lavoro. Altri studiosi, invece, le considerano di natura magica. Il mistero che circonda la parte anteriore di ogni cupola, tuttavia, è quello che incuriosisce di più.
Le cupole dei trulli presentano una vasta gamma di simboli, molti dei quali di origine religiosa. I simboli dell’aquila, del cavallo, del bue, del cane e del gallo sono tra quelli sopravvissuti dall’antico culto animale romano. Tuttavia, il significato di questi simboli è cambiato nel tempo e non possiamo essere certi del loro significato. Ad esempio, l’aquila rappresenta il desiderio dell’anima per il cielo, la testa del cavallo simboleggia il lavoro, il bue rappresenta l’avversione, il cane la famiglia e il gallo la vigilanza.
Esistono tre categorie di simboli primitivi: linee intrecciate, punti e curve. Alcuni di questi simboli, come quelli che si trovano sui vasi o sulle tombe primitive, sono stati dimostrati come primitivi da un certo numero di intrecci di linee, punti e curve presenti su vasi e tombe antiche. I simboli zodiacali, astrologici e planetari dei trulli di Alberobello sono disegnati su questi simboli magici, che di solito sono una preghiera per ottenere salute e robustezza ottimali. Cancro, Leone e Bilancia, ad esempio, sono simboli di buona fortuna. Il sole, elemento centrale della vita materiale e spirituale degli abitanti dei trulli, e la luna, che di notte sorveglia il trullo, sono altri simboli magici comuni.
Il primo cristianesimo ha trasformato i segni pagani, magici e primitivi in simboli cristiani: infatti, i simboli più frequenti sui trulli di Alberobello sono quelli cristiani. Ad esempio, nell’iconografia cristiana, il Sole simboleggia la natura divina di Cristo, mentre la Luna indica l’umanità. Anche simboli ebraici come la stella a sei punte e il candelabro a sette bracci sono stati cristianizzati. La croce è l’indirizzatore di preghiera più comune nei trulli di Alberobello.
Questi simboli grotteschi sui trulli, a differenza degli altri, non hanno una storia e sono ispirati dalla fantasia del proprietario. Possono indicare le iniziali del nome e del cognome, oppure simboleggiare la professione di chi vi abitava (falci, bilance e martelli). Spesso fanno riferimento all’agricoltura, spesso con rami d’ulivo o grappoli d’uva.
La casa rossa di Alberobello
Brigante armato, don Francesco Gigante (settembre 1812 – 9 gennaio 1888) costruì la masseria Gigante in Contrada “Albero della Croce” nel 1887 per educare gli agrari. Nel 1940, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la masseria Gigante fu confiscata dal governo fascista e servì come campo di transito e di internamento per tre anni a partire dai primi di settembre del 1943. La struttura fu utilizzata come campo di internamento fascista anche dopo la guerra, fino al 1949. Dal 1957 al 1972 fu utilizzato come istituto di rieducazione minorile. All’interno della chiesa di Santa Francesca e Chiara d’Assisi si trovano dipinti in gesso del 1948.
Come arrivare ad Alberobello?
Alberobello, famosa per i suoi caratteristici trulli, è una destinazione affascinante situata nel cuore della Puglia. Ecco alcune modalità per raggiungere questa incantevole cittadina:
Raggiungere Alberobello In Auto
- Da Bari:
- Prendi la SS16 in direzione sud verso Brindisi.
- Esci a Monopoli/Alberobello e segui le indicazioni per Alberobello.
- Il viaggio dura circa 1 ora.
- Da Brindisi:
- Prendi la SS16 in direzione nord verso Bari.
- Esci a Fasano/Alberobello e segui le indicazioni per Alberobello.
- Il viaggio dura circa 1 ora.
- Da Taranto:
- Prendi la SS172 in direzione nord-est verso Martina Franca.
- Segui le indicazioni per Alberobello.
- Il viaggio dura circa 1 ora.
Raggiungere Alberobello In Treno
- Da Bari:
- Prendi un treno delle Ferrovie del Sud Est (FSE) dalla stazione centrale di Bari.
- La tratta Bari-Alberobello richiede circa 1 ora e 40 minuti.
- Da Lecce:
- Prendi un treno delle Ferrovie del Sud Est (FSE) dalla stazione centrale di Lecce.
- La tratta Lecce-Alberobello può richiedere tra 2 e 3 ore con un cambio a Martina Franca.
Raggiungere Alberobello In Autobus
- Da Bari:
- Prendi un autobus delle Ferrovie del Sud Est (FSE) dalla stazione centrale di Bari.
- La tratta in autobus Bari-Alberobello dura circa 1 ora e 30 minuti.
- Da altre città:
- Ci sono diverse linee di autobus locali e regionali che collegano Alberobello con altre città pugliesi. È consigliabile verificare gli orari e le disponibilità sui siti delle compagnie di trasporto locali.
Raggiungere Alberobello In Aereo
- Aeroporto di Bari-Karol Wojtyla:
- Alberobello dista circa 70 km dall’aeroporto di Bari.
- Dall’aeroporto, è possibile noleggiare un’auto o prendere un treno o un autobus per raggiungere Alberobello.
- Aeroporto di Brindisi-Salento:
- Alberobello dista circa 70 km dall’aeroporto di Brindisi.
- Dall’aeroporto, è possibile noleggiare un’auto o prendere un treno o un autobus per raggiungere Alberobello.
Consigli di Viaggio
- Navigatore GPS: Utilizza un navigatore GPS o un’app di mappe per seguire il percorso migliore in base alle condizioni del traffico.
- Parcheggio: Alberobello è una città turistica, quindi durante l’alta stagione, potrebbe essere difficile trovare parcheggio vicino ai trulli. Cerca parcheggi pubblici nelle vicinanze.
- Orari e Biglietti: Controlla sempre gli orari dei treni e degli autobus in anticipo e prenota i biglietti quando possibile, specialmente durante i periodi di alta stagione turistica.